RUBRICA - Passato (quasi) prossimo

a cura di Giorgio Stilus








Siamo alle solite. A costo di sembrare ripetitivi e poco fantasiosi, anche questa volta siamo costretti a un incipit ormai ricorrente: passano 20 anni e nulla sembra essere cambiato, salvo i nomi (non tutti, per carità) dei protagonisti. L’ingegnere e il cavaliere si scontrano sull’affair Mondadori, e non usano certo il fioretto: Duellanti, alleati, giudici e avvocati. Un giallo che non sembra aver fine (Corriere della Sera, 25 gennaio).
Lo smog supera i livelli di guardia, ma si decide di affrontare l’emergenza con lungimiranti scelte strategiche. Le targhe alterne verso il bis. Allarme inquinamento (Corriere della Sera, 11 gennaio); Targhe alterne, conto alla rovescia (Corriere della Sera, 25 gennaio); Milano, capitale europea dello smog (Corriere della Sera, 10 febbraio).

La rivista Quattroruote pubblica un’inserzione a tutta pagina sul Corriere della Sera contro il provvedimento delle targhe alterne. A caratteri cubitali si richiama il colpevole errore della classe politica e dei pubblici amministratori: rinnovando un provvedimento inutile e demagogico ignorano la verità scientifica e dimostrano di non saper nemmeno cogliere la gravità del momento che richiede comportamenti seri e responsabili. E venti anni dopo siamo ancora al punto di (non) partenza delle domeniche a piedi...
Confindustria fa la voce grossa contro l’Esecutivo, poco attento ai problemi del Paese. Questa Italia è troppo fragile. Pininfarina accusa il governo: paralizzati dalla degenerazione politica (Corriere della Sera, 18 gennaio).
Nel frattempo, le toghe si beccano un bel cartellino giallo (non da Berlusconi, una volta tanto) per una certa tendenza a comportarsi da star: Magistrati, basta protagonismi - Severo monito del procuratore generale Vittorio Sgroj (Corriere della Sera, 10 gennaio).

E il global warming? Beh, nel 1991 era già considerato come una vecchia conoscenza, talmente radicata da aver già condizionato - in peggio - le abitudini degli italiani: Effetto neve, la follia sulle strade delle vacanze. Dopo tanti inverni effetto serra, gli italiani hanno disimparato a guidare in montagna. Pubblicato su Corriere della Sera (il 2 gennaio) non nella rubrica dedicata al cabaret ma in bella evidenza e in prima pagina!
Nel frattempo, il Paese guarda al futuro di breve e lungo periodo. Per l’immediato si annuncia l’imminente avvio dei cantieri per il Ponte sullo Stretto. Il progetto arriverà nel ‘92; l’opera sarà a una campata e costerà 10 mila miliardi di lire promette il Sole 24 Ore del 22 febbraio. E in parallelo, ecco anche il varo di un geniale piano energetico per fronteggiare l’emergenza della guerra in Iraq. Il comitato di crisi ha ipotizzato scenari da day after: vetrine spente, limiti di velocità, targhe alterne (Corriere della Sera, 10 gennaio). Questa sì che è politica energetica con la P maiuscola!

Saggiamente - per gli anni a venire - si accarezza il sogno dell’atomo che verrà (e che ancora, puntualmente, deve venire): Un’intesa Enel-Enea avvia la ricerca sul nucleare sicuro (Sole 24 Ore, 15 febbraio). Così, giusto per mettersi a posto la coscienza... Per par condicio - o meglio, per non relegare sempre e solo gli Italiani nel ruolo dei fessi - una breve trasferta negli States. L’emergenza rifiuti – addirittura esplosiva in Lombardia – assilla anche gli Usa e le soluzioni avanzate sono, per così dire, da mal di mare. Una pattumiera in fondo agli oceani. L’incredibile progetto presentato al governo americano. Oceanografi divisi sulla proposta di utilizzare le profondità marine come discarica per i rifiuti (Corriere della Sera, 5 febbraio).
Bush, per combattere sul fronte interno quella stessa guerra energetica intrapresa a casa di Saddam, si affida alla mobilità alternativa e promette: A partire dal 1995 almeno il 10 per cento dei nuovi veicoli delle società di trasporto pubblico e di consegna a domicilio dovranno funzionare a gas naturale, alcol o elettricità; entro il 2000 la percentuale dovrà aumentare al 90 per cento (Sole 24 Ore, 21 febbraio). A quanto pare l’alcol sembra essere scorso - a fiumi - solo prima della conferenza stampa in cui tale proposito è stato annunciato...

Pochi giorni prima, il 17 febbraio, lo stesso Presidente aveva promesso una svolta energetica in direzione dell’atomo e del metano: Nucleare e gas, Bush ci ripensa (Corriere della Sera). Le prime centrali sarebbero dovute entrare in funzione già all’inizio degli anni Duemila... Come sopra.
Finalmente, dopo tanti mesi di stanca, sui giornali si ricomincia a parlare anche di petrolio. A tenere banco è il panico per la Crisi del Golfo. Schizofrenico - inevitabilmente - il susseguirsi delle notizie e degli interventi. Emergenza petrolio, Europa divisa. Bruxelles è ottimista, ma l’AIE teme il blocco degli approvvigionamenti (Corriere della Sera, 12 gennaio); Petrolio in scenario da incubo. Cosa succederebbe all’economia mondiale in caso di una lunga guerra e di un crollo della produzione (Sole 24 Ore, 17 gennaio); L’effetto Saddam smaschera un’Europa con poca energia (Sole 24 Ore, 17 gennaio); L’Italia rifiuta l’allarmismo, ma paga il tempo perduto (Sole 24 Ore, 17 gennaio); Il mondo della finanza non crede alla minaccia e sui mercati cala il prezzo del greggio. Ma i tecnici mettono in guardia: potrebbe scatenarsi un immenso rogo in tutto il Kuwait (Corriere della Sera, 18 gennaio); Petrolio, esplodono le contrattazioni. Ma a Londra molti esperti prevedono un crollo delle quotazioni non appena avranno fine le ostilità (Sole 24 Ore, 22 gennaio). In soli dieci giorni, tutto e il contrario di tutto.

In Italia vanno anche in scena alcune prove tecniche di liberalizzazione. Per affrontare il problema di petto - come noto - servirà ancora una decina di anni. Tuttavia le municipalizzate locali sembrano vivere un periodo di particolare effervescenza (almeno a livello mediatico). Municipalizzate verso le Spa. Previsti dieci mila miliardi di investimenti. Il nuovo Pen rivaluta il ruolo delle 56 imprese pubbliche (Sole 24 Ore, 19 febbraio); Roma, un gigante (4.500 addetti) messo in ginocchio da un blackout. Acea sotto shock per l’interruzione di fine gennaio (Sole 24 Ore, 21 febbraio); Torino investe 600 miliardi e apre al teleriscaldamento (Sole 24 Ore, 23 febbraio); Trani, un’isola felice nel Sud dell’emergenza. L’unica municipalizzata del Mezzogiorno (Sole 24 Ore, 26 febbraio); Brescia, nascerà dai rifiuti un quarto dell’elettricità. L’ASM scommette 200 miliardi su un maxi-inceneritore (Sole 24 Ore, 27 febbraio); L’Aem fornisce a Milano oltre il 50% dell’elettricità. Il piano '91-'93 prevede investimenti per mille miliardi (Sole 24 Ore, 28 febbraio).

Milano, intanto, gioca di anticipo su Napoli - giusto venti anni - e continua a soffrire il protrarsi della questione immondizia. Disposto dalla Regione un programma di emergenza per l’eliminazione delle scorie industriali dopo l’ultimatum dei ministri (Corriere della Sera, 2 gennaio); Addio alle montagne di rifiuti. Stanno sparendo poco per volta i cumuli accatastati lungo i marciapiedi. Gli addetti hanno ricominciato la grande raccolta (Corriere della Sera, 3 gennaio); Lega alla crociata dei rifiuti. Contro i ritardi del Pirellone il Carroccio lancia il progetto di autosmaltimento. Indennizzo a chi accetta le discariche (Corriere della Sera, 17 gennaio).
Ma anche la verde Toscana ha le sue belle gatte da pelare. I rifiuti sommergono il Brunello. E Montalcino insorge contro Siena. L’impianto di Monte Landi smaltirebbe 350 tonnellate di sostanze, ma i 102 produttori vedono vacillare il loro giro di affari (Corriere della Sera, 2 febbraio).

Chiosa finale, si parla anche di ricerca e Università. Scommettiamo che la situazione è difficile, che serve una svolta, che così proprio non va, che dovremmo voltare pagina, cambiare il sistema, eccetera eccetera? Ti piace vincere facile, direbbe uno slogan in onda in questi giorni...
Stato disertore nella ricerca. Con i tagli previsti dalla finanziaria l’Italia rischia di perdere la poca competitività rimasta (Sole 24 Ore, 25 gennaio); Tra università e imprese matrimonio obbligato (Sole 24 Ore, 25 gennaio); La riforma dell’Università. Tante gocce non fanno ricerca. Il sistema è penalizzato dai finanziamenti a pioggia e dal sorteggio delle commissioni di concorso (Sole 24 Ore, 23 febbraio). La Gelmini non era ancora maggiorenne, ma tant’è...