Il ritorno della tecnologia Gas To Liquids |
di Sergio Portatadino
Periodi di alte quotazioni del petrolio, come quello che stiamo vivendo in questi anni, non sono soltanto una minaccia per le economie occidentali e per le tasche degli automobilisti che vedono inesorabilmente salire il prezzo della benzina e del gasolio. Sono anche finestre di tempo in cui tecnologie alternative e d’avanguardia per la produzione dei combustibili diventano economicamente sostenibili. In questi momenti,imprese e manager intelligenti e capaci di guardare al futuro, sviluppano nuovi processi produttivi che non sarebbero convenienti con un basso prezzo del petrolio. Queste tecnologie, maturando nel tempo come il vino nelle botti, possono diventare economiche in futuro,una volta che i costi di sviluppo iniziale sono stati abbattuti e i relativi sbocchi di mercato cominciano a consolidarsi.
È questo il caso della tecnologia GTL (Gas To Liquids) che permette la trasformazione del gas metano in prodotti petroliferi come gasolio, olio combustibile e nafta. Tale tecnologia nasce nel 1920 dal lavoro di due ricercatori tedeschi, Fischer e Tropsch, i quali studiarono una metodologia per la produzione di benzina attraverso una miscela di monossido e idrogeno ottenuta dal carbone; dai loro studi nacque la “sintesi FT”, su cui ancora oggi si basa la maggior parte delle tecnologie GTL. Tale sintesi fu applicata per la prima volta durante la Seconda guerra mondiale, in Germania. Già nel dopo guerra l’uso delle sintesi FT dal punto di vista industriale venne abbandonato, a causa dei costi non competitivi comparati a quelli dei prodotti petroliferi. [...]
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