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La grandezza e l’unità di misura sono due cose diverse.
L’uomo, fin dall’inizio della sua esperienza di vita sul Pianeta Terra, aspira a comprendere le bellezze del creato e anela a volerle riproporre.
Si accorge che in un ambiente chiuso, con un certo tepore, vive bene. I nostri intraprendenti antenati hanno la necessità di capire, prima, e di ripetere, poi, quella situazione di benessere.
Ma, come fare? Perché non inventare dei parametri che rappresentino univocamente quello stato? Nascono la grandezza temperatura e la grandezza umidità relativa [...].
Ecco che in ogni disciplina l’uomo inventa quei parametri caratterizzanti il particolare aspetto di osservazione: nascono le grandezze.
La lunghezza, il tempo, la velocità, la massa, l’accelerazione, la luminosità sono grandezze che l’uomo utilizza per comprendere lo stato di un sistema e per poterlo replicare. [...]
Tra le variegate proprietà di una grandezza, vi è la misurabilità, ovvero la confrontabilità con un riferimento preso come unità di misura [...].
In parole povere, quando noi diciamo che un campo di calcio è lungo 100 metri, in quel momento stiamo eseguendo un esercizio di misura. Ovvero, definita universalmente la lunghezza di un metro attraverso un regolo campione di un particolare materiale conservato a Sèvres in Francia, l’esercizio di misura del nostro terreno di gioco, idealmente, fà sì che ci rechiamo in Francia e confrontiamo, ossia misuriamo, quanti metri campione servono per coprire la lunghezza del campo da gioco. [...]
__I PREFISSI MOLTIPLICATIVI IMPIEGATI NEL SISTEMA INTERNAZIONALE
__PREFISSO___ __SIMBOLO___MULTIPLO
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