Storia del Bill |
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Storia del Bill
di Carletto Calcia
Costretto ai box per un breve pit stop tecnico, il nostro carissimo ingegner Calcia non
ha voluto mancare l’appuntamento con Nuova Energia e ci ha mandato queste righe. Divaganti… ma non troppo!
OGGI SI PARLA MOLTO DI AMORE PER GLI ANIMALI E DI INTELLIGENZA EMOTIVA NEI LORO CONFRONTI. ECCO UN ESEMPIO VISSUTO
A partire dalla fine degli anni ’70 iniziai le mie passeggiate per i sentieri del Mottarone e del Lago d’Orta, fino ai confini della Valgrande. L’inizio era uno spostamento di qualche decina di chilometri in auto per poi proseguire a piedi per stradine e sentieri. Un sabato pomeriggio parcheggiai l’auto sulla piazzetta di Comnago, davanti alla chiesa, e scesi ad indossare gli scarponcini da trekking.
Ad un tratto arrivò di corsa un bel cane, un bracco pesante, che avevo già visto di fronte al bar della piazzetta. Si mise a girarmi intorno tutto allegro, scodinzolando in segno di forte apprezzamento. Quando mi mossi per la passeggiata, dimostrò chiaramente l’intenzione di accompagnarmi. Allora entrai nel bar per chiedere il permesso al padrone. Egli mi rispose sorridendo: “Si chiama Bill e fa così con tutti quelli che partono per la passeggiata. Lo tenga pure. Tanto l’ho abituato a rientrare non oltre le 5 del pomeriggio”.
Così iniziai le mie passeggiate accompagnato dal Bill, che correva avanti e indietro. Mi accorsi subito che comandava lui. Quando volevo scegliere un sentiero, il Bill non era sempre d’accordo e io dovevo accettare la sua scelta. Aveva un’esagerata passione per l’acqua e si tuffava soddisfatto nei fossati lungo la strada, diguazzando e inzaccherandosi tutto. Confermando il suo padrone, ad un certo punto dimostrava di voler iniziare il rientro. Allora lo riportavo al bar e mi scusavo per il suo stato quasi impresentabile.[…]
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